Via libera alla Legge contro il gioco d’azzardo patologico

Via libera alla Legge contro il gioco d’azzardo patologico

Ieri il Consiglio Regionale ha varato la Legge per il contrasto e la prevenzione al gioco d’azzardo patologico, una battaglia importante anche e soprattutto per le future generazioni.
Battaglia che, tra l’altro, ha ricevuto il sostegno di molti consiglieri del centrodestra ma non della Lega Nord, che ha deciso di astenersi.
Le novità principali le spiega Stefano Scaramelli, Presidente della commissione che ha lavorato fortemente sul testo, in un comunicato stampa che riporto:

Tante le novità: nuovi punti sensibili da cui tenere lontane agenzie di scommesse e slot-machine, corsi di formazione mirati per gestori e dipendenti, investimento sulla prevenzione, nuovo sistema sanzionatorio e grande restrizione in merito alle nuove aperture o sub-ingressi. “Lo sforzo di queste settimane- spiega Scaramelli– , nel mio ruolo di presidente della Commissione e come gruppo Pd– , è stato quello di trovare la sintesi con Forza Italia, Mdp, 5 Stelle e Sinistra Italiana sulla base della proposta avanzata da Anci Toscana, tramite il suo delegato Simona Neri”. Tra le novità inserite nel testo la campagna di informazione nelle scuole grazie all’intesa fra la Regione e l’Ufficio scolastico regionale, l’inserimento delle scuole dell’infanzia, degli sportelli bancomat e degli esercizi di compravendita di oggetti preziosi e oro usati tra i luoghi sensibili; l’introduzione dell’obbligo di formazione per i gestori e per il personale operante nell’ambito dei centri scommesse e degli spazi per il gioco; l’estensione della definizione di “nuova installazione” anche in caso di stipula di nuovo contratto o di installazione degli apparecchi in altri locali, a seguito del trasferimento della sede. Aumentate anche le sanzioni previste per il mancato assolvimento degli obblighi previsti a carico dei gestori di centri di scommesse e di spazi per il gioco con vincita in denaro e del personale operante. La sanzione amministrativa pecuniaria va da un minimo di 1.000 euro ad un massimo di 5.000 euro per ogni inosservanza. La sanzione è accompagnata da diffida comunale nei confronti del gestore e del personale interessato a partecipare alla prima offerta formativa disponibile successiva all’accertamento della violazione. Importante anche la parte relativa alla pubblicità con il divieto di qualsiasi attività pubblicitaria relativa all’apertura o all’esercizio di spazi per il gioco con vincita in denaro o di centri di scommessi.

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