UNA SITUAZIONE MOLTO DIFFICILE NEL NOSTRO TERRITORIO

UNA SITUAZIONE MOLTO DIFFICILE NEL NOSTRO TERRITORIO

“Siamo tornati ai livelli d’inizio dicembre, quando eravamo ancora nella fase importante della seconda ondata.”

“A ottobre e novembre c’era un ricovero massiccio di persone, ma una quota di pazienti aveva condizioni cliniche più tranquille. Oggi quel tipo di positivi non entra più in ospedale, perché c’è maggior filtro: chi non ha davvero bisogno riceve assistenza domiciliare oppure è dirottato a strutture di cure intermedie. I ricoverati di ora quindi sono malati importanti, gli acuti veri con un quadro clinico serio. Hanno insufficienza respiratoria e necessitano di ventilazione assistita. Al personale medico è richiesto un impegno maggiore della seconda ondata”.

“Speriamo che le zone rosse locali risolvano il problema, ma mi auguro che non ci sia una riapertura troppo veloce altrimenti si rischia di rendere nullo ogni beneficio. Non possiamo ritornare al punto di partenza. Per vedere gli effetti ci vogliono 15 giorni. Servirà l’aiuto della cittadinanza con il rispetto delle regole.”

Così oggi il Primario di Malattie Infettive dell’Ospedale San Jacopo di Pistoia Pierluigi Blanc in un’intervista su “Repubblica” di stamani.

Nel nostro territorio stiamo vivendo una terza ondata di contagi da Covid19 e prima c’è una consapevolezza diffusa di questo e meglio è.
Questo non significa alimentare allarmismo ma realismo e regolarci tutti di conseguenza nei nostri comportamenti quotidiani.

Per quanto riguarda la nostra rete ospedaliera:
👉Ospedale San Jacopo di Pistoia: i posti nella degenza ordinaria Covid sono più di 90 (occupati ormai nella sua totalita’) e la terapia intensiva è passata, solo per Covid, da 16 a 19 letti, a cui aggiungere i pazienti in terapia intensiva non per Covid.
👉Ospedale della Valdinievole: si va da oggi verso il raddoppio dei posti letti di degenza Covid, arrivando a 52 letti comprendendo 3 posti letto di terapia intensiva. Nè nella prima nè nella seconda ondata era mai stata attivata la terapia intensiva Covid a Pescia ed il numero massimo di posti letto attivati non aveva mai superato i 25, mentre ora raddoppiano.

A questo occorre aggiungere il fatto che ci sono più di 30 letti occupati da pazienti Covid a più bassa intensità di cura all’ex Ceppo di Pistoia; se necessario saranno attivati i letti presso il Pacini di San Marcello ma purtroppo, come afferma il primario, i pazienti attualmente ricoverati hanno bisogno di cure a più alta intensità.

Questo significa comunque che i nostri ospedali vedono sempre più contrarsi l’attività ordinaria e che vengono trasformati internamente, con un grande sforzo di tutti gli operatori.
La nostra rete ospedaliera sta reggendo solo grazie alla grande abnegazione dei nostri sanitari ed al fatto che siamo in una rete più grande, come quella dell’Asl Toscana Centro, che permette di inviare altri pazienti bisognosi di cure in altri ospedali dell’area vasta. Questa tendenza, però, doveva e deve essere subito invertita.

Non penso che serva dire altro rispetto a quanto sia necessaria la zona rossa nel nostro territorio e su come ancora di più siano necessari comportamenti responsabili da parte di tutti noi.

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