RISTORI PER IL SISTEMA NEVE. LA TOSCANA SI È IMPEGNATA PER CAMBIARE I PARAMETRI INSIEME ALLE ALTRE REGIONI. IN TOSCANA NON BRICIOLE MA RISORSE VERE

RISTORI PER IL SISTEMA NEVE. LA TOSCANA SI È IMPEGNATA PER CAMBIARE I PARAMETRI INSIEME ALLE ALTRE REGIONI. IN TOSCANA NON BRICIOLE MA RISORSE VERE

La Commissione speciale per la tutela e la valorizzazione delle Aree Interne di cui sono Presidente, nella seduta di ieri ha approvato all’unanimità il documento che ho proposto rispetto agli interventi per il settore degli sport invernali a seguito della pandemia, dopo l’audizione dello scorso 25 marzo con i Comuni di Abetone Cutigliano, Abbadia San Salvatore, Careggine e Castiglione Garfagnana, oltre ad Anef e Federfuni per i gestori.

Questo atto di indirizzo andrà in Consiglio Regionale e vuole rafforzare l’azione della Regione per la modifica del decreto Sostegni per quanto riguarda i ristori; inoltre invitiamo la Giunta regionale, per quanto attiene al demanio regionale, a valutare la possibilità di esonerare o sospendere i gestori degli impianti dal pagamento dei canoni di concessione in quanto, in assenza di attività, si configurano come costi difficilmente sostenibili.

Rispetto alla discussione tra le Regioni ed il Governo nazionale rispetto alla suddivisione dei 700 milioni di euro previsti dal decreto Sostegni bisogna fare chiarezza dopo l’accordo che è stato raggiunto tra tutte le Regioni italiane e che adesso è all’attenzione del Governo.
La Toscana, assieme a tutte le altre Regioni interessate ha ottenuto di ribaltare il presupposto fondamentale: per i ristori non si prende a riferimento il numero di presenze turistiche, che avrebbe penalizzato fortemente l’Appennino a tutto vantaggio delle regioni dolomitiche, in favore di un criterio più equo e che permette un riequilibrio in favore delle regioni appenniniche.
L’indennizzo, quindi, sarà correlato ai mancati ricavi riferiti alla stagione 2020/2021 con riferimento ai due migliori anni dell’ultimo triennio. In questo modo si potranno ristorare i costi incomprimibili che i gestori degli impianti hanno comunque dovuto sostenere, in rapporto alla loro dimensione aziendale.

L’altro elemento fondamentale è che pur avendo il Trentino Alto Adige quasi il 70 per cento delle presenze turistiche partecipa al meccanismo dei ristori alle attività ricettive e comunque correlate a quelle degli impianti solo per il 50 per cento (115 mln): gli altri 115 milioni vengono suddivisi tra tutte le altre Regioni e, se il Governo aderirà alla richiesta delle Regioni di aumentare da 700 a 800 mln lo stanziamento, per la Toscana significa 2,3 mln di euro che andrebbero ripartiti tra i comprensori sciistici afferenti ai sei comuni toscani sede di impianti, andando a sostenere in modo ancora più forte bar, ristoranti, alberghi e altre attività turistiche e ricettive di queste aree montane.
Occorre che il Governo definisca in modo chiaro il perimetro dei “comprensori turistici” nel senso di ricomprendere non solo i Comuni sede di impianto ma anche i territori contermini che, chiaramente, sono strettamente collegati dal punto di vista economico e sociale.

In Toscana, insomma, non ci sono briciole ma risorse vere e spendibili per le imprese delle aree montane legate agli sport invernali e voglio ringraziare l’assessore Leonardo Marras per il prezioso lavoro che ha svolto per la montagna toscana, che adesso mi auguro venga recepito dal Governo.
Il fatto che la Commissione Aree Interne abbia approvato un atto che, adesso andrà all’esame del Consiglio, che dà forza a questo impianto, rende più forte l’azione della Giunta Regionale Toscana e delle altre Regioni verso il Governo.

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