CASTANICOLTURA, FARE IL PUNTO SULLE CONDIZIONI IN TOSCANA

CASTANICOLTURA, FARE IL PUNTO SULLE CONDIZIONI IN TOSCANA

Nei giorni scorsi, insieme al Collega Mario Puppa, ho presentato un’interrogazione alla Giunta Regionale per attivare un censimento su base regionale in grado di mappare l’effettiva estensione della superficie destinata a castagneti da frutto e di verificarne le reali condizioni.

Si tratta di un settore che rappresenta una risorsa per molti territori toscani, sia in termini economici che ambientali. La castanicoltura, negli ultimi anni, ha registrato una serie di fattori ambientali e patogeni, dal Cinipide galligeno del castagno al fungo Gnomoniopsiscastaneae, che hanno determinato gravi problemi per le principali produzioni di castagne e di miele, determinando in alcune realtà una forte contrazione a livello quantitativo dei prodotti destinati alla commercializzazione.

Recentemente, la Giunta Regionale ha dato mandato al settore competente di elaborare proposte finalizzate ad introdurre la filiera castanicola da frutto fra le filiere prioritarie di intervento quale importante fonte di reddito ed elemento di tutela ambientale.Una decisione che abbiamo salutato con favore e che, insieme al protocollo siglato dalla Regione con l’Anci Toscana, rappresenta un segnale forte di attenzione al settore.

Le associazione dei Castanicoltori della Montagna Pistoiese e dell’area lucchese hanno sottoposto all’attenzione della Regione una serie di problematiche che richiedono una riflessione ed una valutazione in merito allo stato in cui versa il settore della castanicoltura, con particolare riferimento ai castagneti da frutto.Per tutti questi motivi abbiamo deciso di presentare un’interrogazione, anche per avere più elementi al fine di proseguire meglio il lavoro fatto dalla Regione.

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