ADSL via rete fissa, come è andata a finire

ADSL via rete fissa, come è andata a finire

Il Consiglio Comunale ha discusso, nella seduta di martedì 7 settembre, la mozione relativa alla copertura tramite ADSL via rete fissa nelle frazioni scoperte dal servizio.

Per la prima volta da più di un anno si è finalmente parlato dell’argomento e si è capito qualcosa in più.

Il quadro lo conosciamo.

La Regione Toscana ha coperto le nostre zone con il wi-fi durante il 2009, il Comune di Pescia non  ha investito risorse al riguardo (non lo prevede il progetto), ha concesso alcuni immobili dove inserire le strumentazioni richieste (ecco la delibera della Giunta Comunale n. 178 e l’allegato).

Poi c’è chi si organizza con le “chiavette” di operatori di telefonia mobile o altri sistemi.

In ogni caso molti lamentano che tali connessioni non sono costanti e in alcuni casi più costose rispetto all’ADSL via rete fissa.

Così, da molti cittadini, viene la richiesta di coprire anche Collodi e Veneri, così come avviene in gran parte del territorio nazionale, con la tipologia più diffusa di connessione banda larga, quella via rete fissa, che è competenza del gestore della rete Telecom Italia.

Al momento della discussione della mozione, il consigliere delegato Ricciarelli ha annunciato che il Comune si è attivato nei mesi scorsi verso Telecom Italia affinchè essa inserisca, nel suo piano degli investimenti previsto per il prossimo novembre, l’intervento necessario a fornire il servizio ADSL via rete fissa nelle zone attualmente sprovviste.

La mozione ha raggiunto il suo primo obiettivo: capire se qualcosa si era mosso, visto che nessuno sapeva niente.

Purtroppo abbiamo capito che certezze non ce ne sono. Non abbiamo ancora la certezza assoluta che Collodi e Veneri saranno coperte da Telecom con l’ADSL via rete fissa, né sui tempi in cui ciò avverrà.

L’impegno su questa vicenda dovrà quindi continuare e bisognerà tenere l’attenzione costante.

Inspiegabilmente la destra non ha approvato la mozione: non sono state fatte contestazioni nel merito del testo ma si è capito che“non serviva”. La destra neanche ha voluto arrivare ad un testo condiviso, a cui sarei stato ampiamente disponibile data la problematica.

E’ singolare non volere che il Consiglio Comunale, in cui sono rappresentate tutte le forze politiche, si pronunci in favore di tale istanza a Telecom Italia. Con un voto del Consiglio Comunale questa richiesta poteva avere una forza maggiore.

L’interrogazione sul Museo di Scienze Naturali è stata rinviata al prossimo consiglio comunale.

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