Fondazione Collodi, chiarezza sulle nomine

Fondazione Collodi, chiarezza sulle nomine

Insieme agli altri consiglieri del Pd, in questi giorni abbiamo presentato al Sindaco un’interrogazione sulla nomina nella Fondazione Collodi.

Lo Statuto della Fondazione afferma che, nel Consiglio Generale, devono essere nominati un componente espressione della maggioranza e uno della minoranza.

Il Sindaco, a fine dicembre, con un decreto ha nominato, per la minoranza, Claudia Massi.

Il Pd contesta però il metodo seguito: il Sindaco ha proceduto a questa nomina senza consultare il nostro gruppo consiliare che, con 5 consiglieri, è quello più rappresentativo.

Ovviamente, dopo la consultazione, qualora la minoranza non avesse trovato un nome unico, il Sindaco poteva procedere come riteneva più opportuno.

Però, ed è questo il dato che vogliamo sottolineare,  questa consultazione non c’è stata, da qui l’interrogazione di seguito.

I sottoscritti consiglieri comunali

PREMESSO CHE

Facendo il punto della situazione sulle nomine di pertinenza del Comune di Pescia in cui vi è l’obbligo di dare rappresentanza alle minoranze, abbiamo rilevato che, con decreto, il Sindaco ha provveduto, a fine 2009, alla nomina dei due componenti del Comune di Pescia all’interno del Consiglio Generale della Fondazione Carlo Collodi;


lo Statuto della Fondazione Nazionale “C.Collodi” all’art.8, lett.B, attribuisce appunto la designazione di due membri al Comune, di cui  uno in rappresentanza della maggioranza e uno per la minoranza;


CONSIDERATO CHE

il Sindaco ha provveduto a nominare, per la minoranza consiliare, l’arch. Claudia Massi, già candidata nelle lista di “Pescia Democratica”  alle scorse elezioni amministrative;

RILEVATO

che il Sindaco ha provveduto in modo del tutto discrezionale a tale nomina, visto che essa è avvenuta senza consultare il gruppo consiliare del Pd, che è quello maggiormente rappresentativo dell’opposizione, visto che conta 5 consiglieri sugli 8 della minoranza;


che, a riprova di tutto questo, non risultano esserci arrivate comunicazioni formali in tal senso ed infatti, nel decreto stesso, non viene fatta alcuna menzione ad atti o passaggi formali di consultazione di tutti i gruppi consiliari della minoranza al fine di definire il nominativo;


che, fermo restando il potere di nomina del Sindaco, era invece necessaria e opportuna una consultazione di tutta l’opposizione prima di prendere la decisione;

CONSIDERATO

che questo comportamento è un fatto molto significativo nei rapporti istituzionali tra maggioranza e minoranza e che il Sindaco, in questa vicenda, ha dimostrato scarsa sensibilità istituzionale;

INTERROGANO LA S.V. PER SAPERE:

–         quali siano i motivi che l’hanno indotta a non acquisire il parere del gruppo consiliare del Pd riguardo ad una nomina che spetta alle minoranze;

–         se intende reiterare questo comportamento anche nelle future altre nomine che spettano alla minoranza consiliare.

Gruppo Consiliare Pd

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